Pubblichiamo alcune voci di uscita dalle casse comunali necessarie allo svolgimento degli eventi dell’estate 2016. Vuole essere solo un contributo d’informazione ai cittadini che spesso si fanno la domanda: “Ma quanto sarà costato? Non entriamo nel merito delle scelte. Per una disamina completa delle uscite dell’Estate francavillese si possono consultare, sull’Albo Pretorio on line del sito www.comune.francavilla.ch.it , le delibere e le determine relative. Abbiamo dato, seppur parzialmente, delle’informazioni su alcune spese ripromettendoci sui prossimi numeri di fare un’analisi più completa.
EVENTI
€ 52.800,00 IVA compresa, ditta Agenzia Elite Agency Group srl di Sant’Omero (TE), per concerto di Elio e le Storie Tese 17 Agosto.
€ 35.000,00, Associazione Musicale “Blu Bar” Francavilla al Mare - Rassegna musicale “Blubar Festival 2016”, 9 al 13 agosto 2016.
€ 21.350,00 IVA compresa, “Agenzia Reporter Edizioni Musicali” snc di Ancona (AN), spettacolo Maurizio Battista -21.8.2016.
€ 6.226,00 Associazione “Stagione dei Concerti e del Teatro F.P. Michetti”, serata internazionale con la cantante francese Kelly Joyce inserita nella manifestazione Sotto le stelle del Jazz 29/07/2016.
€ 4.700,00, Confraternita SS. Sacramento di Francavilla al Mare, organizzazione festeggiamenti San Franco dal 16 al 18 agosto 2016, ingaggio n. 3 bande musicali per processioni del 16, 18 agosto 2016.
€ 1.830,00, Ditta “Luminar Service di Altobelli Valeriano” di San Vito Chietino (Ch), noleggio e posa in opera di luminarie su piazza e strade adiacenti Parrocchia Matrice di S. Maria Maggiore di Francavilla al Mare per festeggiamenti San Franco, dal 16 al 18 agosto 2016.
€ 3.965,00 IVA compresa, ditta “Ti Guido Marketing” di Pescara, per progettazione e gestione della Comunicazione Social per campagna pubblicitaria su Facebook Ads per gli eventi estivi “Estate 2016”.
€ 2.640,00 IVA compresa, ditta “Paris Tour Srl” di Francavilla al Mare, per servizio bus navetta n. 2 bus 1,13,17 e 18 agosto 2016.
Ci capitai per caso, molti anni fa. Poco prima che i quaranta reclamassero il conto, costringendomi a tirare le somme. Ma i calcoli, quando li fai sulla tua pelle, non tornano mai. Si sa. Ci passai per caso. Del resto era l’unica cosa viva in un’assolata domenica agostana, alle due del pomeriggio, a Piazza Mediterraneo. E io avevo bisogno d’aiuto. Lo chiesi a due ragazzi che, in un gazebo, armeggiavano dentro una cassetta d’attrezzi, stringevano bulloni, spostavano da qui a lì cose, mentre altri si tuffavano in un bicchiere di birra, recuperato allo stand del bar. Moreno aveva i baffi e forse la mia età, Michele era giovane giovane. Mi spiegarono il perché fossero lì. Una festa di un’associazione o una cosa così. Non li ascoltai. Volevo parlare io. Un gatto, biascicai. E’ rimasto intrappolato nel cubo di cemento e sporcizia che dovrebbe essere la piscina. Si divisero i compiti: Moreno, a guardia dei beni, delle vettovaglie, degli impianti; il ragazzo giovane giovane, in missione animalista. Impiegammo un bel po’ di ore, di telefonate, di accidenti e di lacrime, ma alla fine riuscimmo a liberare quel poveretto di micio.
Lo studio dell’Università di Berlino su Francavilla
Pubblichiamo un’ altra parte del lavoro sulla città della Dott.essa Ariane Sept dell’Università di Berlino. Un’interessante istantanea di Francavilla “scattata” da un occhio imparziale e professionale. La incontrammo nelle nostra sede a conclusione della sua permanenza in città,ad inizio anno, avendo scelto il confronto con la nostra associazione quale interlocutore privilegiato.
Che cos’è la qualità della vita nei piccoli centri? Se Francavilla al Mare da circa 15 anni fa parte dell’associazione Cittàslow, allora deve essere una “città del buon vivere”. Detto questo sono venuta per quasi un mese fuori stagione per capire meglio cosa potrebbe significare “qualità della vita”. Certo, potevo anche andare ad Orvieto, Greve in Chianti, Todi o altri posti del genere. Ma non sono questi gioielli famosi che mi interessano, e dato che l’ex sindaco Angelucci un tempo era perfino presidente dell’associazione Cittàslow, Francavilla mi sembrava un buon esempio. Una cittadina dove poi mi sono mossa rigorosamente senza macchina, solo in bici o a piedi e ho cercato di comprare il più possibile i prodotti della zona. Sono davvero riuscita a mangiare per la maggior parte cibo regionale, grazie al mercato coperto, i mercati settimanali, i pescatori del lungomare e qualche piccolo macellaio e panettiere. Però, rimane il sospetto che, nella realtà quotidiana, solo poca gente cerca di fare la spesa in questo modo. Questo almeno devo pensare se vedo i grandi supermercati e discount lungo la nazionale con davanti i grandi parcheggi spesso pienissimi. Girare in bicicletta a Francavilla, magari non è facile, ma neanche impossibile.Certo, si fa un po’ di fatica per salire sulle colline, ma questo è chiaro visto il territorio e d’altronde mi ha dato una grande soddisfazione arrivare nel parco Villanesi e godermi la vista sui campi o verso il mare. Lo stesso vale per Setteventi e altre parti collinari. Basta che non si prova ad andare fuori le aree abitate, ad esempio verso Chieti, dove si rischia la vita. E comunque sul lungomare c’è la pista ciclabile, per la maggior anche comoda. Ma l’avete mai presa dal Viale Alcione verso la Sirena?
Non avremmo mai voluto fare dei calcoli come quelli riportati nella tabella. Vi è, purtroppo, un ripetitivo presentare quei 9.232 voti al Sindaco come una carta bianca, un lasciapassare ad agire a prescindere da qualsiasi dissenso. Se ciò avviene per decisioni degne di una riflessione di carattere sociale, storico, economico e di appartenenza ad una comunità, allora, è il caso di far questi conti della serva. Il principio guida di “un uomo, un voto”, alla base delle democrazie, sancisce che chi non va a votare ha sempre torto. È anche vero, peraltro, che, per motivazioni di cui la politica dovrebbe farsi carico, anche le regioni con più sensibilità civica hanno visto drasticamente ridursi il numero dei votanti. Addirittura, in Emilia Romagna, si è eletto il cosiddetto governatore con meno del 50% degli elettori. Di questo, che è un enorme problema democratico e di partecipazione, i partiti, dopo averlo sottolineato, non ne fanno argomento di autocritica. Detto questo, vogliamo dare i numeri? Diamoli.
Pubblichiamo un resoconto della nostra Valentina Raciti che per lavoro si è recata in Oman negli scorsi mesi. Un’interessante esperienza di cui Valentina ha voluto fare partecipi i lettori di Primo Foglio.
-Dove sei stata? In Oman? E dov’è? -Penisola Araba, tra Emirati, Arabia Saudita e Yemen. Di solito segue un’espressione preoccupata, con una nota di curiosità. Questi i discorsi al mio ritorno, dopo un intenso periodo di lavoro durato quattro mesi. In realtà nemmeno io sapevo molto di questo Paese prima della partenza con una squadra di restauratori italiani (all’estero siamo ancora un’eccellenza) pronti a lavorare per il Ministero della Cultura e del Patrimonio omanita. Eppure l’Oman è un paese sorprendentemente sicuro e politicamente stabile, perché ha saputo costruire negli ultimi decenni solidi rapporti internazionali anche con l’Occidente, distaccandosi dagli estremismi religiosi. Il governo è retto da più di quarant’anni dal sultanon Qaboos, la cui immagine è onnipresente su strade ed edifici, ma non solo. Il sultano è talmente ben voluto che capita non di rado di vederne l’immagine stilizzata a mo’ di Che Guevara combattente sul retro delle macchine in improbabili adesivi, accompagnato dalla scritta “my sultan my hero”. È pur vero che questo monarca ha saputo portare nel giro di qualche decennio il Paese fuori da una condizione completamente rurale, investendo molto in infrastrutture, educazione e sussidi alla popolazione.
Domani, martedì 18 ottobre 2016, su RAI 3 andrà in onda un primo servizio su Carbone- Storie di Italiani nel bacino minerario del Belgio di Moreno Bernini. La presentazione del libro a cura del giornalista Antimo Amore sarà trasmessa all’interno della rubrica Parole d’autore all’incirca dalle ore 7:30 alle 8:00.