In questo caso vogliamo intervenire su quanto è avvenuto su iniziativa del solerte Raffaele D’Amario, che oltre a continuare un quotidiano trait d’union con il mondo di Facebook, anche se orfano del suo omonimo Raffaele Landolfo (a proposito che fine ha fatto?), si è prodigato per riunire le associazioni cittadine presso la “sede” dell’associazione Emozioni.

Ed ecco la nostra prima perplessità.
Molte delle associazioni riunite in quelle occasioni non hanno una sede, mentre l’associazione ospitante ne ha ottenuta una tutta per sé: il centro sociale Padre Pio. Una contraddizione interna al neonato movimento delle associazioni.
Certo non parliamo per noi, in quanto, sin dalla nostra nascita, abbiamo voluto avere uno spazio da mantenere con le nostre forze economiche. E’ un impegno che dà tuttavia credibilità e possibilità
di radicamento sul territorio.
Ma volendo pensare che le associazioni cittadine non ce la fanno ad affittare una propria sede la domanda è: perché Emozioni sì e le altre no?
Naturalmente nulla da sindacare sulla attività dell’associazione Emozioni e della sua presidente Anna Desiati, ma l’attività delle altre sono da prendere meno in considerazione?
Chiuso l’argomento sede, veniamo invece allo scopo delle riunioni alle quali non abbiamo partecipato, non per snobbismo, né per partito preso, ma perché in questi anni troppe volte abbiamo preso parte ad incontri tra associazioni (spesso composte da uno o due soci).
Troppe volte abbiamo sentito le solite : “dobbiamo metterci insieme e far sentire la nostra voce”, “dobbiamo collaborare con l’amministrazione” oppure ” l’unione fa la forza” ecc.ecc...
L’annuncio dell’Assessore Patrizia Gasbarri dell’istituzione dell’albo delle associazioni è stato l’unica notizia positiva.
Occorre aggiungere che le associazioni non sono tutte uguali. Non tutte ragionano allo stesso modo, diversi sono gli scopi, gli interessi ecc.
E, in effetti, la sola cosa di cui ha bisogno il mondo dell’associazionismo di Francavilla è di una regolamentazione e dell’istituzione dell’albo già previsto dalla L. 142/90.
Un avvio di scrematura tra chi ha il “curriculum” per stare nell’albo comunale delle associazioni (requisiti, attività svolta e
sua ripercussione sul territorio ecc. ecc.).
Ed a queste potranno andare contributi, spazi e aiuti pubblici. Insomma, un momento pubblico di discrimine basato sulla reale esistenza in vita delle associazioni di Francavilla decretato dall’ente comunale.