Palazzo Sirena: ABBATTIMENTO Sì, ABBATTIMENTO NO!
di Moreno Bernini
L’idea del Sindaco Luciani di volere abbattere il palazzo Sirena suffragata dai dieci punti a supporto ha innescato, come al solito nella nostra città, un toto abbattimento da bar dello sport.
Una riflessione è, invece, dovuta, ma che vada al di là degli aspetti sentimental-storici che potrebbero addurre al mantenimento della struttura così com’è dopo la sua messa a norma.
Chiunque, pure il buon padre di famiglia, a cui la legislazione italiana spesso fa riferimento, se in possesso di un edificio o di una proprietà che ha sicuramente un valore di mercato, prima di privarsene deve fare, per forza di cose, un ragionamento sui costi-benefici dell’alienazione di tale bene.
Ebbene, Palazzo Sirena sicuramente ha un valore di mercato, è un pezzo pregiato del patrimonio comunale quindi di tutti i cittadini e, pur volendo sposare tutte le tesi del Sindaco occorre ricordare che, dopo la ristrutturazione e l’ampliamento della Sirena, ultimati negli anni ‘90 e costati Lire 5.033.500.000, e la sua riconsegna all’amministrazione comunale nel 1998, vi sono stati almeno dieci anni di latitanza delle amministrazioni Angelucci nel trovare una soluzione per la gestione dell’intera struttura.
Ci si è incaponiti prima in una gara europea capestro di cui si occupò l’assessore Antonio D’Argento che inserì la clausola per cui, se Francavilla fosse stata riconosciuta sede di Casinò o Bingo (???!!), il vincitore della gara avrebbe dovuto ritirarsi in buon ordine.
Poi, non essendo andata la gara europea a buon fine, ci si è rivolti all’imprenditore...