Lettera aperta al sindaco Antonio Luciani
Caro Sindaco,
erano settimane che mi giungevano notizie di tue affermazioni sulla mia persona.
In incontri privati sostenevi con sicumera di aver trovato documenti attestanti la mia responsabilità sulla trasformazione dell’Ex Hotel Roma in appartamenti.
Cose che hai affermato alla presenza di persone a me vicine provocando sconcerto in loro.
Mi chiedevo: Come mai il Sindaco, con tutte le cose che ha da fare, si interessa così tanto alla mia attività di amministratore della città e a ricercare “scheletri nei miei armadi”?
Alcuni mi hanno fatto notare che non potevo che essere lusingato in quanto si cerca di mettere in cattiva luce sempre i migliori e non certo i mediocri. Bontà loro.
Avrei lasciato perdere la cosa, ripromettendomi, tuttavia, nella prima occasione utile, di confermarti che stavi prendendo un “grosso abbaglio”.
Ma nei primi giorni di febbraio sei entrato a “gamba tesa” in una discussione su Facebook legata al cambio di destinazione del Resort a confine con Pescara a cui partecipavo anch’io.
Introducevi malignamente il quesito su chi fosse l’assessore che aveva firmato il cambio di destinazione d’uso dell’ex Hotel Roma.
Poi, provocando e minacciando, scrivevi: “ Vediamo se ha il coraggio di scriverlo lui, se non lo fa te lo dico io”.
A quel punto, sono intervenuto dimostrando pubblicamente che le concessioni edilizie erano state firmate nel 1993 dall’assessore Gianni Ambrosi e nel 1994 (la variante con il cambio di destinazione) dall’assessore Simone De Marco.
All’epoca, ero consigliere di minoranza dell’ex PCI.
Io ho firmato, da assessore, nel 1996, a ristrutturazione ormai avvenuta, una variante relativa ad una “copertura in policarbonato” sul tetto in diminuzione rispetto a quanto richiesto dalla parte.
Tu mi insegni che la legge dice che i diritti acquisiti (ormai erano appartamenti legittimati) non si possono cancellare a meno che ottenuti illegalmente.
Io non so chi sono i collaboratori che ti forniscono queste notizie, ma ti consiglio di sceglierli meglio perchè non sanno nemmeno leggere le carte.
Questa attività di (falso) "dossieraggio” contro chi non la pensa come te mi ricorda molto le pratiche politico-giornalistiche di una certa destra retriva.
Mi dicevano che mi stavi preparando “un quadruccio” che mi avrebbe tappato la bocca per sempre. Mah. Il chiodo sulla parete lo puoi anche togliere. Cordialmente.
Moreno Bernini
p.s. se hai bisogno di una mano per “leggere le carte” e ricostruire la storia urbanistica della città sono a Tua disposizione.