INCENDI DOLOSI SULLE SPONDE DELL'ALENTO
Nel giro di qualche giorno - l'ultimo episodio si è verificato a fine mattinata del 10 luglio - qualche buontempone ha provato a "distruggere" il canneto sulla sponda nord del Fiume Alento in prossimità del ponte sul Viale Alcione.
Ma mentre andiamo in stampa potrebbero esserci stati altri roghi. Gli episodi sono sicuramente da ricollegare alla insofferenza e all'impazienza di gran parte degli abitanti della zona che vedono il Fiume come fonte esclusiva di problemi (ratti, zanzare, immondizia accumulata).
A questo punto qualcuno ha deciso di raccogliere le istanze della popolazione tentando proprio di "bruciare il fiume" e tutte le sue problematiche. E' chiaro che il fuoco non risolve nessun problema dell'Alento.
Anzi l'accumularsi di rifiuti, soprattutto di plastica, ha provocato la loro combustione rilasciando nell'aria diossina, fumi e polveri dannose alla salute umana.
Ero nei pressi del fiume al momento del primo incendio e ho dovuto discutere con alcuni residenti per spiegar loro che quello non era un intervento risolutivo. Molti, alla vista dello spegnimento del focolaio da parte dei Vigili del Fuoco, si sono lasciati sfuggire anche un «peccato».
Il Fiume Alento è un grande malato ma le sue malattie non sono percepite dai più.
Questi vedono solo l'immondizia accumulata, i ratti e gli insetti. Il fiume nasconde, invece, insidie ben più pericolose come la presenza di metalli pesanti.
Non a caso vi è tuttora in vigore una ordinanza del Sindaco Di Quinzio che vieta l'uso dei pozzi a 200 metri a nord e a sud del Fiume per la presenza di inquinanti.
E, non a caso, la stradina lato sud è stata messa in sicurezza ed è interdetto il passaggio. L'Alento è stato declassato da SIN (Sito di Interesse Nazionale) a SIR (Sito di Interesse Regionale). Ha la necessità di veder bonificate le sue sponde e le sue acque. La gente è, a dir il vero, anche giustamente esasperata di fronte all'immobilismo delle autorità competenti.
Il Comune, che ha una competenza limitata e non le risorse, ha, tuttavia, la possibilità di far diventare l'Alento un caso regionale e pretendere azioni concrete da parte della Regione. L'Alento era una ricchezza della città, ora nell'immaginario collettivo è solo un pezzo di territorio senza valore, quindi da bruciare...